di Rosita Spinozzi
SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2016-05-16 – Ci sono manifestazioni talmente carismatiche da sovvertire tranquillamente l’ordine spazio temporale, partendo dalle aspettative del futuro per poi tornare alle certezze del presente, infine concludere con un inevitabile e romantico tuffo nel passato per celebrare il centesimo compleanno del grande chansonnier monegasco Léo Ferré. In altre parole esiste il Festival Ferré (10-11 giugno e 24 agosto, ore 21,15, al Teatro Concordia), magnifica punta di diamante nell’ambito degli eventi culturali sambenedettesi, che quest’anno raggiunge il traguardo della 21^edizione grazie alla competenza e all’inesauribile entusiasmo di Giuseppe Gennari, direttore artistico e presidente del Centro Ferrè, e del direttore operativo Maurizio Silvestri. I riflettori si accenderanno, dunque, sul futuro nella serata di venerdì 11 giugno con Céline Pruvost che, accompagnata alla chitarra e al piano da Bastien Lucas, porterà in scena lo spirito, l’intelligenza e il profumo del più pungente Cabaret parigino. Dopodichè sarà la volta di Giovanni Truppi, applaudito al Tenco 2015, ed attualmente indicato dalla critica come il cantautore italiano più promettente per la sbalorditiva varietà della sua paletta poetica e musicale. Dulcis in fundo Pilar, al secolo Ilaria Patassini, cantautrice italiana in grado di unire l’interpretazione vocale ad un uso strumentale della voce che coniuga radici popolari e canzone d’autore in un sound originale e contemporaneo. «Una voce insinuante ed evocatrice. Una regina del canto modulato in tutta la gamma vocale tipica delle sirene incantatrici che, dal tempo di Ulisse, ammaliano i cercatori di infinito» spiega Gennari sottolineando che, in apertura di serata, è previsto un filmato speciale dedicato al grande fotografo Mario Dondero.
Ad impreziosire la serata di sabato 11 giugno, sarà un eccezionale duo di artisti composto da Cali, originale e luminoso astro trainante del panorama ‘cantautorale’ francese, e dal pianista Steve Nieve, il mago per eccellenza del ‘tastierismo’ internazionale. Bruno Caliciuri, in arte Cali, (il cognome proviene dal nonno calabrese), vanta un intrigante repertorio a metà strada tra canzone francese e rock. È lui l’asso nella manica del 21° Festival Ferré, così come Benjamin Clementine lo è stato per l’edizione scorsa, anche se i due artisti hanno stili diametralmente opposti. Cali non è ancora noto in Italia e merita di essere conosciuto non solo per il suo grande talento, ma anche perché sta preparando un album dedicato alle canzoni di Ferré. Inoltre, onore al merito, anche lui, come Clementine, approderà nei nostri lidi solo per il puro e vivo entusiasmo di partecipare ad un evento affettuosamente definito‘festival più folle del mondo’ dal deus ex machina Gennari. Ma non finisce qui, perché ad accompagnare Cali sarà un artista stellare come il musicista e compositore inglese Steve Nieve, prolifico turnista che, nel corso di una trentennale carriera, ha collaborato a lungo con Elvis Costello, indiscusso esponente della scena pub rock londinese. A precedere Cali e Nieve, sarà l’esibizione dell’artista canadese Bernard Cimon che inonderà il teatro di atmosfere poetiche francesi assai coinvolgenti, alternandosi magistralmente a fisarmonica e piano; mentre Daniele Di Bonaventura al bandoneon, servito da Giovanni Ceccarelli al pianoforte, farà poi decollare la serata nell’Olimpo dei suoni divini proponendo tanghi di Ferré con l’ausilio della voce di Bernard Cimon. Degni di nota l’apertura della seconda serata con un fulminante recitato proposto in omaggio a Ferré da Francesco Tranquilli, ‘scrittattore’ sanbenedettese, e la consegna della Targa Ferré 2016 a Cali in qualità di ‘grande poeta e musicista, innovatore della canzone d’autore, devoto a Léo Ferré’. A fare da corollario al Festival, come sempre, sarà la conferenza-dibattito quest’anno dedicata al tema ‘Cento anni di Ferré, ottanta di canzoni: sono solo passato?’, prevista sabato 11 giugno alle ore 10,30, a Palazzo Piacentini. Interverranno i maggiori artisti tra cui Cali, Steve Nieve, Di Bonaventura , Cimon, con l’immancabile Paolo Cristalli e le sue emozionanti poesie, Stefano Di Matteo e un omaggio a Enrico Medail, traduttore storico delle canzoni di Ferré, recentemente scomparso, nonché indimenticabile protagonista insieme a Mauro Macario del Mémorial Ferré che a San Benedetto del Tronto, nel 1994, diede il via ai ventuno Festival finora annoverati.
Grande attesa per la terza serata di mercoledì 24 agosto, denominata ‘Bon anniversaire, Léo Ferré!’ e concepita con il nobile intento di celebrare i cento anni dell’indimenticato chansonnier nel segno di autori, cantanti e musicisti che, oltre ad amarlo incondizionatamente, simboleggiano il presente e il futuro della canzone definita, in Francia, à texte. Una serata rivolta al passato in quanto interamente dedicata al repertorio di Ferré – eroico e sublime, secondo la superba aggettivazione che gli riservò Giovanni Testori – rievocato in tre récital tenuti dai grandissimi Annick Cisaruk, Christiane Courvoisier e Michel Hermon, già noti al pubblico del Festival, cui si aggiungerà il nome di un ospite d’onore a sorpresa.
L’ingresso alle serate è libero su prenotazione, fino ad esaurimento posti. Info: 339/2142416 – 328/4832044 – 345/1129312.