Il nuovo romanzo del leader di una delle band storiche del rock italiano, i Massimo Volume, da anni apprezzato scrittore.
Sin dalle prime righe, L’amante imperfetto si rivela un’opera urgente, necessaria, terapeutica. Emidio Clementi vi ha riversato le sue insicurezze di maschio, le sue miserie di uomo, senza sentire il bisogno di edulcorare lo spregevole, rimestandolo anzi con invidiabile coraggio. L’amante imperfetto somiglia, in questo senso, ad una lunga e faticosa seduta psicoanalitica, durante la quale il protagonista-autore tenta di sciogliere alcuni dei nodi che hanno determinato comportamenti e scelte della sua esistenza, soprattutto quella sessuale.
Dopo aver scoperto da adolescente alcune foto pornografiche del padre impegnato in un’orgia, viene travolto da un insaziabile desiderio di corpi che lo porta a frequentare prostitute, club a luci rosse, locali per scambisti, almeno fino alla calma apparente della vita matrimoniale. Basta però la confessione di un piccolo tradimento da parte della moglie, un insignificante bacio con il più insignificante degli uomini, per rigettarlo nello sconforto e riaprire ferite che erano state troppo sbrigativamente suturate e mai davvero cicatrizzate.
Tornato al romanzo a otto anni di distanza da Matilde e i suoi tre padri, Clementi si dimostra autore maturo, venuto a patti con il fatto di essere stato prima musicista che scrittore e dal dover dimostrare di meritarsi l’attenzione del mondo letterario. Oltre agli amati Sam Shepard e John Steinbeck, negli ultimi tempi deve aver letto parecchio Philip Roth e guardato compulsivamente Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, perché L’amante imperfetto ne eredita atmosfere e temi, che sono torbidi, dissolute, misteriosi, ma anche incredibilmente poetici.