Internet of Things e Salute al centro della collaborazione con la Fudan University di Shanghai. Ulteriore finanziamento dal Ministero cinese
Macerata – Si ampliano ulteriormente le relazioni internazionali dell’Università di Macerata che, attraverso un innovativo progetto, è entrata all’interno di una rete di ricerca che abbraccia Europa e Cina.
Si è svolto a Shanghai il lancio del progetto “gemello” di Heart, incentrato sulla formazione interdisciplinare per giovani nel settore dell’Internet delle Cose applicato alla salute e finanziato dalla Commissione Europea nel 2017 nell’ambito del programma Horizon 2020, coordinato da Unimc con la partecipazione dell’Azienda Philips e dell’Università Cattolica di Lovanio.
Grazie alle risorse assegnate, sono stati reclutati sei dottorandi che svolgono un innovativo percorso di formazione e ricerca, volto ad analizzare le possibilità di sviluppo e di commercializzazione in Europa e Cina di prodotti basati sull’uso dell’Internet delle cose, sensori in particolare, applicato alla salute. Ingegneri, esperti di Ict, giuristi ed economisti collaborano per l’identificazione delle più evolute soluzioni tecnologiche in grado di migliorare il benessere e le condizioni di salute di specifici gruppi di osservazione.
I partner di Heart, tra cui ovviamente Unimc, sono stati ora inclusi in un progetto di ricerca sempre sui temi delle nuove tecnologie applicate al monitoraggio della salute “Health IoT”, finanziato dal Programma chiave nazionale cinese di ricerca e sviluppo, coordinato dalla Fudan University e diretto da Wei Chen, direttrice del Centro per l’elettronica medicale intelligente della Scuola di scienze informatiche e tecnologiche.
“Macerata – commenta il rettore Francesco Adornato – ha accolto con molto orgoglio la notizia della decisione del Ministero della Scienze e Tecnologia cinese di valorizzare il progetto Heart attribuendo un co-finanziamento, cosa assai rara considerando che solo progetti di altissimo interesse ed innovazione accedono a questo riconoscimento”.
Al team di ricercar partecipano anche il Suzhou Nanotechnology and Nano-Bionics Institute, l’Università Cinese di Scienze sociali, gli Ospedali Zhongshan e Huashan della Fudan University, la Philips Research Shanghai.
“Nel corso dei prossimi tre anni, la squadra dell’Università di Macerata avrà un ruolo determinante nello sviluppo dell’attività di ricerca, forte sia della conoscenza del mercato e del business cinese, sia delle competenze giuridiche in termini di privacy, security e big data”, spiega la coordinatrice Francesca Spigarelli, direttrice del China Center, che ha partecipato all’evento, assieme alle due dottorande di UniMC Nuoya Chen e Li Yuan.