PARLARE FUTURO
SESTO APPUNTAMENTO
MARCELLO VENEZIANI
LORETO- VENERDì 25 GENNAIO – H 21,15
SALA CONSILIARE VIA BOCCALINI
Loreto – Continua il cammino di Parlare Futuro, Lezioni d’Autore con uno degli intellettuali italiani più originali ed autorevoli del panorama nazionale: Marcello Veneziani. Venerdì , 25 maggio, alla Sala Consiliare di Via Boccalini a Loreto, il noto giornalista e filosofo presenterà la sua lectio magistralis titolata: Torneranno gli dei. Paure, attese, nostalgia del futuro. In sintonia con il fil rouge della rassegna, oramai alla sua ottava edizione e al suo sesto appuntamento, Marcello Veneziani ci sottrarrà dalla dimensione dell’eterno presente in cui siamo relegati e ci restituirà una visione, una prospettiva di futuro attraverso gli dei, coloro che rappresentano i principi perenni e imperituri su cui è fondata la civiltà occidentale. L’incontro è promosso dal Comune di Loreto e dall’Assessorato al turismo nella persona dell’assessore Fausto Pirchio. La direzione artistica è affidata ad Oriana Salvucci che così ci introduce all’incontro: ” Un Marcello Veneziani epifanico quello che augura di avere nostalgia del futuro. La visione dell’avvenire ci è stata sottratta nel momento in cui l’essere umano dell’età della tecnica è costretto a vivere in un eterno presente senza orizzonti. Sento di voler accogliere questo augurio per continuare a pensare a un domani più giusto, più umano per tutti noi”.
Veneziani, nato a Bisceglie nel 1955, si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro nel 1979 e ha iniziato la carriera di giornalista scrivendo per Il Tempo e successivamente per Il Giornale d’Italia, Il Giornale, Repubblica, Il Messaggero, La Stampa, Il Secolo d’Italia, Il Resto del Carlino e Il Giorno. Cura da decenni l’edizione di mezzanotte del Giornale-Radio Rai e partecipa come commentatore a molti programmi della rete ammiraglia. Amante della filosofia tradizionalista di Julius Evola, tende naturalmente al viaggio, inteso, come da cultura odissiaca, quale occasione per conoscere l’ignoto e raccontare (e raccontarsi) l’incontro/scontro con il differente esistente attraverso l’elaborazione intellettuale, filosofica e spirituale.
Rispecchia il suo spirito riflessivo l’ultimo libro titolato “Nostalgia degli dei, una visione del mondo in 10 idee” in cui troviamo una straordinaria definizione della nostalgia non solo come luttuoso rimpianto di ciò che non c’è più, ma come “nostalgia dell’avvenire, di quel futuro che è sparito da quando domina un’altra, vera egemonia, la dittatura del momentaneo e del superficiale.” Dal racconto dei miti, della penultima sua opera filosofica, ove il mito diventava lavorio concettuale, alla nostalgia degli dei dell’ultimo volume uscito in libreria. In quest’ultimo la nostalgia diventa forza feconda, nostalgia del sacro che consente agli uomini di uscire dal loro mondo e dal loro tempo, di riconoscere i propri limiti e trascenderli, di trovare orizzonti, tutori e aperture oltre la caducità della loro esistenza.
La riflessione di Veneziani contrappone la forza del pensiero (che vuole conoscere l’ignoto ed elaborarne il valore nel mito) all’idolatria nei confronti della tecnica (che promette di risolvere tutti i problemi della società moderna senza usare il pensiero ma solo il clic dello strumento elettronico) per ribadire la nostalgia degli dei, quegli dei che sono diventati, nel tempo, idee imperiture e perenni. In una sorta di galleria traccia i profili di dieci divinità che hanno fondato i principi del pensiero occidentale. Descrivendole svela il senso recondito della loro simbologia, e il loro essere un monito per le donne e gli uomini contemporanei perchè è giunto il tempo che gli esseri umani tornino a pensare e non solo a funzionare. Un percorso costellato dalla presenza di grandi filosofi da Platone, a Plotino, a Nietzche fino ad arrivare ad Evola, un saggio illuminante per sottrarre il destino umano dal giogo del presente e restituirlo ad un orizzonte futuro.
L’Assessore Fausto Pirchio così commenta l’avvento del grande filosofo: ” Un ospite atteso, un punto di riferimento a livello culturale. E’ necessario riappropriarsi del futuro, è necessario essere dei cacciatori di orizzonti e chi meglio di Marcello Veneziani può indicarci la strada? Lo aspettiamo con entusiasmo ed interesse per poter pensare ad un futuro migliore.”