Parole e musica in monastero per ricordare

Parole e musica in monastero per ricordare
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Camerino – Il Monastero di Santa Chiara di Camerino domenica pomeriggio ha aperto le porte per ospitare l’iniziativa realizzata per il “Giorno della Memoria”, istituito nel 2005 per ricordare quel 27 gennaio 1945 in cui furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, rivelando al mondo l’orrore del genocidio nazista.

“Dal diario di Anna Frank, musica e parole per non dimenticare”, il titolo scelto per l’appuntamento organizzato dall’Associazione “Adesso Musica” con il patrocinio del Comune di Camerino con Vincenzo Correnti (clarinetti) e Donatella Pazzelli (voce).

“E’ molto strano che io non abbia abbandonato tutti i miei sogni perché sembrano assurdi e irrealizzabili. Invece me li tengo stretti, nonostante tutto, perché credo tuttora all’intima bontà dell’uomo” così scriveva una giovane Anna il 15 luglio 1944, dopo oltre due anni di vita trascorsa nell’alloggio segreto e pochi giorni prima del suo arresto che la porterà alla morte tra il febbraio e il marzo del 1945; un inno alla speranza, la fede incondizionata nella bontà dell’uomo in uno dei periodi più bui della storia umana.

Partendo da “Buongiorno principessa” di Nicola Piovani, eseguito dal m° Correnti accompagnato alle tastiere da suor Chiara Laura Serboli, madre badessa del convento di Santa Chiara, Donatella Pazzelli ha dato voce ad una tredicenne giovane e vezzosa, costretta nel luglio del 1942 a lasciare la sua abitazione insieme alla famiglia segnata dall’appariscente stella gialla, a trovare rifugio in un alloggio angusto e sconosciuto, a convivere con la precarietà e con la costante paura di essere scoperti. Una Anna Frank capace di superare le avversità e la tristezza sognando un futuro da scrittrice, che nei tempi a venire credeva fermamente potesse realizzarsi.

Ciò che le parole non hanno espresso, lo hanno fatto le note, con la superba esecuzione di Vincenzo Correnti nei brani “Percorsi” scritto dallo stesso maestro, “Canto libero” di Savina, “Tre pezzi” di Stravinsky, l’intenso “Abime des oiseaux” di Messiaen composto tra la fine del 1940 e i primi giorni del 1941 nel campo di concentramento di Görlitz, per concludere con il “Preludio” dalla I suite per violoncello solo di Bach.

Le Clarisse hanno concluso il denso pomeriggio di emozioni con l’esecuzione di un canto ebraico, molto apprezzato dai tanti che si sono ritrovati nella chiesa del monastero per ricordare e non dimenticare.

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