Relluce della discordia: la Sindaca Moreschini replica a Castelli

Relluce della discordia: la Sindaca Moreschini replica a Castelli
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Appignano del Tronto, 2019-01-20 – E’ davvero fantasioso il Sindaco di Ascoli Piceno a dare la colpa a me della chiusura di Relluce, è surreale pensare che una Sindaca di campagna di un comune di meno di 2000 abitanti possa avere così tanto potere da riuscire a tenere chiusa una discarica per 4 anni, mi fa piacere che mi creda così importante ma ahimè non è così.

Ricordo al Sindaco di Ascoli Piceno che il diniego alla vasca 6 presentata dalla Ascoli Servizi Comunali è avvenuto esclusivamente per ragioni tecniche e sono tutte elencate in modo esauriente nelle decine di pagine che hanno contribuito a scrivere arpam e settore ambiente della provincia di Ascoli Piceno.

Ricordo inoltre che quando il settore ambiente della provincia di Ascoli Piceno si è espressa sul sormonto di vasca 5 (quello che oggi autorizza il Presidente Fabiani con una ordinanza emergenziale) è successo che ha emesso una determina dicendo: “…preso atto che dalle indagini e dai monitoraggi non è possibile escludere una evoluzione (anche retrovergente) del movimento franoso individuato e pertanto non ritiene che siano superate le condizioni per un “potenziale rischio ambientale” esclude ogni ipotesi di ulteriore abbancamento dei rifiuti nelle vasche esistenti del comprensorio di relluce….”

Ricordo a Castelli che le frane perimetrate nel PAI ovvero il piano d’assetto idrogeologico del Fiume Tronto non le ho rilevate io ma tecnici molto più esperti di me.

Con un ribasso del costo dell’abbancamento in discarica dovuto al trasferimento da Fermo a Relluce si riesce appunto a ridurre del 5% la tariffa. Questo accade oggi che hanno fatto i saldi di fine stagione per il sormonto su vasca 5 e che quindi si paga lo smaltimento 13 euro tonnellata, è chiaro che se la tariffa fosse normale ad esempio 103,00 euro tonnellata così come avevano stabilito per la vasca 6 (bocciata) la percentuale di riduzione sarebbe del solo 1-2% e questo Castelli lo sa, e dovrebbero saperlo tutti coloro che vogliono tornare a relluce solo per una questione di tariffa, tutto ciò avvalora quello che il Comune di Appignano dice da mesi ovvero che il rifiuto indifferenziato incide per una percentuale davvero risibile sulla tari che pagano i cittadini.

Per quanto riguarda le mie dimissioni dagli organi del partito democratico di certo non sono legate allo sbattere dei piedi di una ragazzina capricciosa, bensì a dei sani e concreti principi ed ideali di sinistra volti alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, condivisi in documenti e programmi di governo del pd, ma disattesi dal Presidente Fabiani che preferisce fare accordi con il Sindaco di Ascoli mettendo in atto ordinanze emergenziali piuttosto che tener fede ai principi di giustizia, di rotazione dei carichi ambientali senza badare ai rischi che corre a caricare ancora su un versante oramai con forze resistenti oltre i limiti.

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