Ventiquattro = uno

Ventiquattro = uno
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Monsampolo del Tronto –  Il 20 gennaio 2019 alle ore 16.00 il Comune di Monsampolo del Tronto e Marche Centro d’Arte danno il via al loro nuovo progetto con l’inaugurazione del nuovo spazio espositivo Sala Ipogei “Galleria Marconi” sito in via Fratelli Kennedy nel borgo di Monsampolo del Tronto.
L’iniziativa rientra nello sviluppo del progetto del Sistema Museale Piceno teso alla valorizzazione del più vasto comprensorio comunale ed in particolare del vecchio incasatodei suoi musei e della rete dei 58 musei del territorio piceno sostenuta dal BIM Tronto.L’inaugurazione della Sala Ipogei ”Galleria Marconi” è il momento più alto di tale strategia, alla luce degli oltre venti anni di attività della Galleria, un tempo nel comune di Cupra Marittima, e della notorietà a livello nazionale riconosciutagli per la qualità della ricerca artistica e culturale portata avanti in tanti anni di lavoro del suo direttore artistico Franco Marconi: “Alcuni mesi fa ho deciso di chiudere il mio spazio di Cupra Marittima, ho ricevuto tante attestazioni di stima per il lavoro svolto e voglio ringraziare tutti per il sostegno datomi in una delle scelte più dolorose della mia carriera professionale. Oggi parto per questa nuova avventura, grazie alla fiducia e al sostegno che il Comune di Monsampolo del Tronto ha voluto rivolgermi. In questi anni ho fatto dell’onestà un punto fermo e credo che sia il solo modo per poter lavorare e camminare a testa alta. Lino Rosetti mi ha spinto a proseguire e, con Marche Centro d’Arte, mi è ancora una volta vicino in questa avventura. Proporre Arte Contemporanea è una scelta difficile, ma continuo ancora a credere che solo l’arte e la cultura possano salvarci, perché sono l’espressione, forse più alta, dell’umanità in grado di contrastare l’imbarbarimento di questo tempo. Voglio ringraziare tutti i collaboratori che ancora una volta sono al mio fianco e tutti quelli che verranno a festeggiare con noi.”

L’inaugurazione proporrà una serie di eventi riuniti nel progetto Ventiquattro = uno, pensato per costruire idealmente questo passaggio al nuovo spazio espositivo Spazi Ipogei “Galleria Marconi” sede delle attività di Marche Centro D’Arte.
Gli eventi per l’inaugurazione del nuovo spazio espositivo sono molto articolati. Si parte alle ore 16.00 presso Spazi Ipogei “Galleria Marconi” con l’apertura della collettiva Mangiare (IL) bene a cura di Nikla Cingolani. La mostra propone le opere di Federica Amichetti, Karin Andersen, Attinia, Luca Bidoli, Daniele Camaioni, Giulia Corradetti, Peter De Boer, Armando Fanelli, PierFrancesco Gava, Carla Mattii, Sabrina Muzi.
“«Non si mangia mai da soli, ecco la regola del “si deve mangiare bene”. È una legge dell’ospitalità infinita. E tutte le differenze, le rotture, le guerre (si può anche dire le guerre di religione) hanno in palio questo mangiar bene, oggi più che mai. Anche il Bene si mangia, bisogna mangiare il Bene
Un messaggio di un’attualità sorprendente
Da questa riflessione tratta da Il faut bien manger. O il calcolo del soggetto di Jacques Derrida, nasce il progetto Mangiare (IL) Bene.
«BISOGNA BEN MANGIARE” “BISOGNA MANGIARE BENE” “BISOGNA MANGIARE IL BENE». (Jaques Derrida)
Il cibo è un bene comune che riveste un ruolo di primaria importanza nella nostra vita quotidiana come fonte di nutrimento, strumento di aggregazione sociale e di piacere, protagonista di pratiche rituali, indicatore di ogni stile di vita. Per questo l’Arte diventa strumento ideale per veicolare ogni attributo di valore riconosciuto a livello universale.” (Nikla Cingolani)
Il progetto Mangiare (IL) Bene era stato ideato dalla curatrice in occasione di EXPO 2015, oggi viene riproposto, riattualizzato e ripensato, per riprendere un percorso che nasce e si estrinseca dalla simbiosi di linguaggi artistici e culturali.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 15 aprile 2019. Dopo l’inaugurazione della collettiva a seguire sono previsti altri quattro eventi che si svolgono in vari punti del borgo:
 
-Il primo: negli Ipogei attigui a Spazi Ipogei Galleria Marconi sarà installata una selezione di sculture dell’artista Franco Anzelmo. “Come fossero su un filo ideale le figure di Franco Anzelmo si concentrano su delicati equilibrismi, fisici, psicologici e/o ideali. Sospese e sorprese in un attimo di stupore, di osservazione o di ricerca, si reggono sul delicato equilibrio tra esterno ed interno, tra terra e cielo, in un percorso complesso ma suggestivo.” (Dario Ciferri)
 
-Il secondo: nel Museo della Cripta sarà presentata una selezione di sculture di Josephine Sassu. “La precarietà dell’esistenza e il bisogno di incarnare la durata si scontrano, nell’opera di Josephine Sassu, sul terreno del paradosso e del motto di spirito. Nei suoi interventi artistici, il tempo della durata è continuamente messo alla prova. I lavori mostrano un mondo sempre in uno stato di catastrofe permanente, sull’orlo di una fine definitiva.” (Anna Rita Chiocca)
 
-Il terzo: nello spazio esterno adiacente il Museo della Cripta sarà proiettato il video di Rita Vitali Rosati Mi chiamo Rita, ballo, canto, scrivo versi in notturna. “L’artista in un certo senso riduce il mondo al palcoscenico in cui riproduce la condizione sonora di un momento affollato di un aeroporto di una stazione, di un supermercato e lo trasforma in un momento lirico fatto di poesie, poesie per una società che ormai considera anche il silenzio un benefit da pagare con un supplemento sul biglietto del treno.” (Stefano Verri)
 
Alle 19,00  verrà offerto un aperitivo agli intervenuti con la collaborazione degli sponsor-partner: Fritto Misto Lab di Monsampolo del Tronto e e Vini San Giovanni di Offida.

 

-Il quarto: l’evento conclusivo della manifestazione, alle ore 18.30 presso il Teatro comunale, sarà un breve estratto dell’opera:”Vultus. Così pronta alla scomparsa” della Compagnia e.artES cum panis diretta da Mizar Astrid Tagliavini, con le performer Dafne Ciccola, Francesca Fazi, Mizar Tagliavini. Lo spettacolo prende le mosse da una tela giovanile di Franco Marconi. Volto nei volti, la tela interroga, proietta e quasi a tu per tu sembra domandare “perché mi guardi?”. I contorni definiti dai dettagli liquidi sembrano voler dare contenimento all’inconscio straripante di chi sofferma lo sguardo su quegli occhi senza luce, eppur così presenti.
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