LE OPERE DEL MAM E LA LORO STORIA – 17
L’anno in cui parteciparono tre tra i piu’ famosi street artists del mondo.
di Piernicola Cocchiaro
San Benedetto del Tronto, Di seguito le foto delle opere del MAM realizzate durante la diciassettesima edizione di “Pittura & Scultura Viva”, nel 2013 e la loro storia.
Le foto sono tratte dal catalogo del Festival dell’Arte sul Mare 2018, realizzato da Fabrizio Mariani, mentre la storia e’ tratta dal libro “Cercavo proprio te” di Piernicola Cocchiaro
Pittura & Scultura Viva 2013
La svolta della Pittura murale
Nell’edizione 2013 accadde che la Pittura murale prese il sopravvento sulla Scultura, non tanto per la qualità delle opere, che comunque furono molto belle, ma quanto per l’importanza e la fama degli street artists che vi parteciparono. Dopo la bella esperienza ed il successo che ebbe nell’anno precedente, quell’anno provai ad alzare il livello della sezione Pittura murale e coraggiosamente contattai ed invitai tre street artists tra i più famosi al mondo oltre ad un italiano Mr. Wany e ad un artista locale molto conosciuto che si faceva chiamare Pirò.
Non credetti ai miei occhi quando lessi le e-mail con le quali la sudafricana Faith 47, il brasiliano Ethos e il cinese Daleast mi confermavano la loro partecipazione al simposio. Fu uno spettacolo incredibile vederli realizzare i loro murali in quattro o cinque ore con le bombolette di vernice spray. Tutti e tre mi chiesero di poter arrivare a metà settimana, perchè, dicevano, avrebbero fatto i murali in uno o due giorni al massimo.
Tutti e tre, quasi si fossero messi d’accordo, o forse lo erano, iniziarono a dipingere intorno alle 11,00 del mercoledi e finirono nel pomeriggio intorno alle 16,00. Quel giorno non tornai nemmeno a casa per il pranzo e decisi di restare sul molo fino a che loro non avessero finito i murali. Fu una grande emozione vederli lavorare. Nessuno seguiva un progetto preciso, ma solo un’idea di massima di quello che stavano facendo ed erano così concentrati che a nessuno dei tre venne in mente di sospendere il lavoro per tornare in albergo per fare pranzo. Tutti e tre dipinsero senza interruzione e senza assolutamente tenere conto dei progetti pubblicati sul catalogo e poi, verso le 16,30, mentre stavano arrivando gli scultori, ritornarono in albergo.
La pittura insomma quell’anno ebbe un ruolo veramente significativo e diede una svolta decisiva a Scul.tura Viva. Anche nella sezione Scultura la pittura ebbe un suo ruolo importante. Tra gli scultori partecipò infatti un’artista di Ascoli, Marisa Korzeniecki che era pittrice e scultrice e realizzò una bellissima scultura che poi arricchì compositivamente con macchie di verde, giallo e blu. Oltre a quella di Marisa, un’altra bellissima scultura fu quella di Susanne Paucker, una giovane tedesca piena di energia, ma anche le opere dello spagnolo Luis Ramos Rubio, dell’italiana Elena Saracino e dell’ucraino Michael Levcenko, furono molto apprezzate dal pubblico.
Quello fu il secondo anno che il simposio venne finanziato principalmente dalla Fondazione Carisap e ciò mi permise di aumentare la tiratura dei cataloghi e di invitare un ospite che, durante la settimana artistica, avrebbe fatto una sua mostra alla Palazzina Azzurra. La presenza della trentacinquenne tedesca, fece cadere la mia scelta su Franco Daga che era il suo compagno di vita e d’arte, anche se di qualche anno più anziano,essendo nato nel 1942. Franco naturalmente fu molto felice di tornare a San Benedetto per la seconda volta e di incontrarsi con la sua amata Susanne e alla Palazzina espose le sue grandi sculture in legno e opere in vetro e metallo riscuotendo un grande successo.
Nelle due settimane seguenti la mostra delle sculture di Franco Daga e sempre nell’ambito di Scul.tura Viva, Fabrizio Mariani ed io tenemmo una nostra mostra personale di pittura che si intitolò “Re_writing”, curata dal critico Giancarlo Bassotti. Non era la prima volta che io e Fabrizio organizzavamo una mostra insieme, anzi la prima fu addirittura nel 1995, ma quella fu speciale, perchè fu un evento nel nostro evento.
Così quell’anno il simposio fu ricordato per la sua durata, che raggiunse le tre settimane e anche per la sezione di Pittura murale, che costituì definitivamente la sua svolta e che, l’anno seguente, si sarebbe estesa alla città.
MAM, Museo d’Arte sul Mare