In 200, ieri, per conoscere il nuovo aspetto del complesso più imponente del centro storico. Plastico, render e immagini della struttura presentati dall’architetto e designer Italo Rota hanno affascinato il pubblico della sala Verdi. Il via ai lavori entro l’anno
Fano, 22 marzo 2019 – Fano si affaccia ad un futuro in cui “Ironia e musica salveranno il mondo”. Lo farà trasformando in realtà (inizio lavori entro l’anno) il progetto creativo di Italo Rota, architetto e designer di fama mondiale che, nel pomeriggio di ieri, in una sala Verdi del Teatro della Fortuna colma di fanesi – circa 200 -, ha presentato la futura “La Fabbrica del Carnevale”, ad oggi il “Sant’Arcangelo”, il complesso più imponente del centro storico sito in corso Matteotti 66.
Sono stati gli interventi del sindaco Massimo Seri e del vice sindaco e assessore alla Cultura e Turismo Stefano Marchegiani – che hanno definito una “grandiosa avventura pronta a trasformarsi in una struttura della e per la città. Un luogo da creare vivendo un’arte senza confini. Un ricettacolo originale, unico e fortemente identitario della creatività fanese” – a dare il via alla presentazione del progetto che ha vinto il bando regionale destinato agli ITI – Investimenti Territoriali Integrati conquistando il finanziamento ai lavori di oltre 2,4 milioni di euro (fondi strutturali 2014-2020) della Regione a cui si aggiunge l’investimento del Comune.
“Non nascondo la soddisfazione e il piacere di questo momento – ha detto il sindaco Massimo Seri -. Tre anni fa lanciavamo un’idea di ristrutturazione di un edificio. Un’idea che oggi è realtà e che restituiamo in questo primo giorno di primavera. Quasi un segno della fioritura di una città che si sta trasformando e che in questi anni ha fatto passi importanti”.
“Il nuovo Sant’Arcangelo – ha sottolineato Marchegiani – sarà un edificio completamente ristrutturato, utile ai cittadini giovani e non giovani. Si rivolgerà al dinamismo legato alla creatività, in particolare al carnevale e alla musica jazz, e che abbiamo inserito in una più ampia strategia di sviluppo urbano. Abbiamo creduto in un progetto all’avanguardia, che scommette e investe sulle capacità dei cittadini. Per realizzarlo abbiamo coinvolto un architetto del calibro di Rota, capace di ‘guardare lontano’ e coinvolgere ogni aspetto dell’identità fanese”.
Presente anche il vice presidente del Consiglio Regionale Renato Claudio Minardi: “Questa è la progettualità di un Comune che sa lavorare, che si sa relazionare e sa progettare. La ‘Fabbrica del Carnevale’ è un’occasione per valorizzare il territorio e “dare gambe” a quelle idee che valorizzano la cultura: un volano eccezionale per il turismo e per l’economia del territorio”.
Poi è stato il momento di Italo Rota che, slide con assonometrie e sezioni, render e suggestioni alle spalle, ha guidato all’interno del nuovo Sant’Arcangelo i partecipanti all’evento: gran parte dei fanesi che avevano condiviso nel 2016 il percorso partecipato voluto dall’amministrazione comunale per la creazione de “La Fabbrica del Carnevale”.
“Il nuovo Sant’Arcangelo sarà molto concentrato e molto piccolo – ha detto l’architetto e designer Rota -. È stato pensato su scala di Fano, e fatto per i suoi cittadini. Avrà un forte carattere internazionale e sarà facile ampliarlo. Chi conosceva l’edificio come collegio lo ritroverà nella facciata che ho scelto di non modificare in onore della memoria, molto precisa, dei tanti che lo hanno vissuto in passato e nella funzione pedagogica che manterrà”.
Il nuovo Sant’Arcangelo sarà l’archivio vivente e mutevole di un bene comune della collettività, la creatività fanese, sostenuto da una scenografia che trae spunto dai concetti vitruviani (“dalla struttura spicca la torre vitruviana collocata al centro dell’edificio. La si incontra percorrendo la struttura anche dall’interno, è in legno e contiene, in sé, l’ordine gigante di Vitruvio”) in cui la convergenza delle linee del centro sarà esaltata da strutture modulari composte da materiali leggeri: legno, vetro e acciaio. A questi, e alla fluidità concessa dal ripensamento della struttura, il compito di ribaltare la funzionalità originaria di un “edificio passivo” caratterizzato da muri spessi e poche finestre.
Gli elementi della natura saranno inseriti per conferire “benessere ambientale”. Via allora a: un’aerazione naturale, fondata sul ruolo centrale della “torre dei venti” scelta da Rota; ai pannelli solari collocati sul tetto dell’edificio; alla facciata verde “bioclimatica”, soluzione che consente massima funzionalità contenendo interventi impiantistici e consumi; alla trasformazione in prato-giardino nella corte interna del complesso in cui sedersi e ammirare la facciata in vetro che scivola sui due livelli della struttura; alla collocazione del sistema antincendio a lama d’acqua; alla serra in cui saranno coltivati i prodotti della terra che troveremmo a pochi chilometri dal centro città, una sorta di orto verticale che fungerà anche da camino climatico.
Il percorso interno non si interseca mai. È una spirale che torna sui suoi passi e che permette ai visitatori di creare la propria esperienza personale mentre percorre l’edificio e si immerge nella scenografia che lo caratterizza.
La luce accompagnerà in un viaggio emozionale il pubblico de “La Fabbrica del Carnevale” prevista come collante della nuova mobilità urbana che prevede la bicicletta come mezzo principale di locomozione.
Il livello -1 del complesso sarà dedicato all’accademia e club della musica jazz con un’area titolata al ristoro e spettacolo. Previsto inoltre uno spazio polifunzionale con laboratori (compresi quelli del riciclo “costruiamo insieme un carro per il futuro: tra arte, robotica e meccanotronica), esposizioni e intrattenimento pensato per il Carnevale.
Il livello 0, quello che si affaccia su corso Matteotti, prevedrà un bookshop, un ciclo parking, l’area ristorazione, accademia della musica. Ci si accederà, con la bici o a piedi, da corso Matteotti. Darà accesso anche al prato in pendenza, le cui gradinate sono state pensate per il pubblico che assisterà ai piccoli spettacoli. Al livello 1 i “display in (e)motion” fungeranno da rete spaziale del piano. Le “light box” accoglieranno invece “la memoria dei fanesi legate al carnevale. Ci conserveremo le foto di famiglia, i super8, i ricordi della collettività”.
Le idee, gli spazi, le nuove aree sono state mostrate da Rota anche tramite il plastico realizzato da Fabrizio Folco Zambelli, architetto vicentino. Il modellino ha attirato l’attenzione dei partecipanti che si sono attardati per toccare con mano il futuro del complesso. Il plastico sarà esposto al pubblico, da oggi, nel foyer del Teatro della Fortuna, in piazza XX Settembre.
I lavori di realizzazione de “La Fabbrica del Carnevale” avranno inizio entro il 2019. Le prossime fasi prevedono la consegna del progetto creativo finale entro un mese. Seguirà la trasformazione in progetto esecutivo “ingegnerizzato” dello stesso per la pubblicazione del bando per l’esecuzione dei lavori.
Di seguito il link per scaricare le slide presentate ieri dall’architetto e designer Italo Rota: https://we.tl/t-MH0WgWRBoL