Barbaresi: “Fare rete”.
Gironi: “Alternativa agricoltura”.
Petrucci “Donne discriminate”
Ancona, 2019-03-26 – La Regione Marche ha costituito il Tavolo regionale per le statistiche di genere. Ha lo scopo di raccogliere, elaborare e diffondere i dati sulle pari opportunità. L’istituzione è prevista dall’articolo 8 della legge regionale 23/2012. La Giunta, lo scorso 11 marzo, ha approvato la delibera che avvia l’organismo. Il suo lavoro consentirà di riscontrare, in termini oggettivi, la disparità tra uomini e donne attraverso la produzione e l’uso di statistiche articolare per genere. Favorirà la promozione di una cultura delle pari opportunità, il contrasto alle discriminazioni, l’analisi dell’impatto degli interventi sul territorio. Un compito fondamentale in quanto la Regione svolge il ruolo di osservatorio di genere, per promuovere il superamento di ogni discriminazione esistente e incrementare la partecipazione femminile alla vita politica, economica, sociale, contrastando ogni forma di violenza.
“La Giunta regionale intende garantire alle donne le stesse opportunità che hanno gli uomini di accedere al mercato del lavoro – ha detto l’assessora alle Pari opportunità, Manuela Bora – C’è ancora tanto da fare, nonostante che, in questi ultimi anni, la presenza femminile, nel mondo produttivo, sia aumentata, con un incremento modesto e con un differenziale del 18% a favore di quella maschile”. I dati dell’Osservatorio del lavoro delle Marche (quarto trimestre 2018) evidenziano +6,3% di donne occupate (salite a quasi 291 mila unità), valore più elevato di sempre. Il tasso di occupazione raggiunge il 59% (dal 56,2% del terzo trimestre 2018) e quello di attività il 65,3%, portando le Marche a ridosso delle regioni d’Italia più virtuose. “Se analizziamo i dati delle donne e degli uomini che hanno volontariamente rinunciato al proprio lavoro – ha continuato Bora – ci rendiamo però conto che il 78% sono donne e il 40% ha ammesso che lo ha fatto per l’impossibilità di conciliare la vita familiare con la carriera professionale. Questo è inaccettabile! Partire da un approccio statistico è importante perché ci consente di monitorare l’efficacia delle politiche implementate e osservare i ruoli che entrambi i generi svolgono nella società. Purtroppo le donne, anche le marchigiane, sono ai margini delle posizioni apicali. È invece fondamentale che rivendichino e conquistino un posto significativo nella società e nel mondo economico, per incidere sulla programmazione”. Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche, ha ribadito l’utilità che “istituzioni, organizzazioni sindacali, enti di ricerca si mettano insieme per condividere strategie con logica di rete. È importante partire dai dati comuni e mettere in comune i dati. Le donne si misurano ogni giorno con diseguaglianze, vecchie e nuove. Il cammino per la parità è ancora lungo, anche dal punto di vista culturale, per affermare, ad esempio, il valore della condivisione delle responsabilità familiari che ancora oggi sono soprattutto a carico delle donne”. Francesca Gironi (Donne impresa Coldiretti Marche) ha parlato di “un incremento esaltante dell’occupazione femminile in agricoltura: +15%. Le Marche sono un terreno fertile per le donne che vogliono investire in agricoltura, grazie alla multifunzionalità dell’attività promossa dalla Regione con i bandi del Programma di sviluppo rurale che incentivano agrinido, agriturismo, fattorie didattiche e longevità attiva. Molte sono imprenditrici di prima generazione: non hanno ereditato l’attività, investono invece in agricoltura, dopo essere state espulse da altri lavori”. La consigliera di parità, Paola Petrucci, ha detto che “le donne lavorano di più, ma sono anche più discriminate. Non denunciano i soprusi perché non si rendono conto di subirli, abituate a molestie che sono ormai la norma. Assistiamo anche a un maschilismo di ritorno da parte delle ragazzine: non siamo state capaci di passare, alle nuove generazioni, il testimone nella battaglia dei diritti”. Anna Salvucci (commissione Pari opportunità Regione Marche) ha espresso “amarezza” per il rinvio del voto sulla doppia preferenza di genere da parte del Consiglio regionale. Il Tavolo è composto dall’assessora alla Pari opportunità, dalla Consigliera regionale di parità, dalla dirigente regionale politiche attive del lavoro, da un componente delle Commissioni Pari opportunità e Osservatorio del mercato del lavoro, dell’Osservatorio regionale politiche sociali e da un esperto del Sistema statistico della Regione. La partecipazione è gratuita e le attività potranno essere svolte anche attraverso gruppi tematici, con la partecipazione, sempre gratuita, di esperti. Compiti del tavolo saranno quelli di acquisire le fonti sui temi di genere, svolgere analisi e studi, supportare la programmazione della Giunta regionale, collaborare agli Osservatori della Regione Marche, elaborare un report annuale. Dovrà anche promuovere la collaborazione con l’Istat per l’accesso alle statistiche del mondo femminile e diffondere la cultura delle pari opportunità.