Infortuni sul Lavoro: la situazione nelle Marche

Infortuni sul Lavoro: la situazione nelle Marche
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LE DENUNCE DI INFORTUNI SUL LAVORO NEL 1°BIMESTRE 2019. VEDIAMO LA SITUAZIONE NELLE MARCHE

DI GUIDO BIANCHINI UIL ASCOLI PICENO 04/04/2019

Le denunce d’infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel primo bimestre 2019 sono state 100.290 (+4,3% rispetto allo stesso periodo del 2018), 121 delle quali con esito mortale (-3,2%).

Stabile il numero delle Malattie Professionali denunciate, che sono state 9.937 (un caso in più).

Vediamo la situazione nella Nostra Regione.

Ascoli Piceno – Nel primo bimestre del corrente anno nelle Marche ci sono state 2.906 Denunce d’infortunio con un incremento di 261 (+0.98%) casi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In aumento di 21 casi quelli in itinere.

Sempre nel periodo in esame l’Industria e servizi è passata da 1.946 casi a 2.131(+185 denunce); l’Agricoltura ha avuto un incremento di 22 casi passando da 182 denunce 204; quelle per conto dello Stato ha avuto un notevole incremento (+54) poiché è passata da 517 a 571 eventi.

Dall’esame delle Denunce d’infortunio in occasione di lavoro per settore di attività si nota un aumento di 10 casi nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, stesso trend nella Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature); incrementi nella Fabbricazione di mobili (+22); nell’Istruzione (da 4 a 10) e le Non determinate che passano da  707 a 791 (+84).

Denunce d’infortunio per Provincia, sempre nel bimestre in esame.

Provincia

1°Bimestre 2018

1°Bimestre 2019

Delta

V.a.

Ancona

933

1.037

104

Ascoli Piceno

344

368

24

Fermo

208

228

20

Macerata

525

588

63

Pesaro Urbino

635

685

50

Marche

2.645

2.906

261

Denunce d’infortunio per luogo di nascita dell’infortunato e modalità di accadimento – Marche

Lavoratori italiani da 2.215 a 2.414 (+199); Lavoratori U.E. (esclusa Italia) da 97 a 100 (+3); Lavoratori Extra U.E. da 333 a 392 (+59)

Denunce d’infortunio per differenza di genere dell’infortunato Marche: Femmine da 957 a 1.052 denunce (+95); Maschi da 1.688 a 1.854 (+166)

Denunce d’infortunio per classe d’età dell’infortunato

1°Bimestre 2018 1°Bimestre 2018
Fino a 14 anni

266

313

15 – 19 anni

145

159

20 – 24 anni

113

166

25 – 29 anni

192

190

30 – 34 anni

193

220

35 –  39 anni

225

259

40 –  44 anni

294

294

45 –  49 anni

345

314

50 –  54 anni

331

392

55 –  59 anni

295

326

60 –  64 anni

157

164

65 –  69 anni

43

54

70 –  74 anni

17

23

+ 75 anni

29

31

Totale

2.645

2.906

Denunce d’infortunio con esito mortale per modalità di accadimento – Marche: Da 3 casi a 4. Accaduti nel settore industria e servizi.

Denunce d’infortunio con esito mortale per Provincia

Provincia

1°Bimestre 2018

1°Bimestre 2019

Delta

v.a.

Ancona

0

2

+2

Ascoli Piceno

1

1

0

Fermo

0

0

0

Macerata

1

1

0

Pesaro Urbino

1

0

-1

Marche

3

4

+1

Denunce d’infortunio con esito mortale per luogo di nascita dell’infortunato – Marche

Lavoratori Italiani da 2 a 3; Lavoratori U.E. (esclusa Italia) Zero; Lavoratori Extra U. E. È confermato un caso mortale.

Circa le differenze di genere si registra un caso mortale tra le femmine (da 0 a 1) e 4  casi tra i Maschi che passano da a 4 casi. Registriamo un caso nella fascia di età 45/49 anni; 2 tra quella tra 50/54 anni e uno in quella tra 55/59 anni

DENUNCE DI MALATTIE PROFESSIONALI NELLE MARCHE – CONFRONTO 1°BIMESTRE 2018 E 1°BIMESTRE 2019

Le denunce di malattie professionali nelle Marche passano da 964 casi a 929 con una riduzione di 35 casi.

Riduzione che si ripercuote positivamente anche tra le differenze di genere: i Maschi passano da 638 casi a 626 (-12 casi); quelli delle femmine da 964 a 929 (-35).

Analizzando i dati disaggregati, abbiamo nel settore Industria e servizi un incremento di 11 denunce (si passa da 778 a 789 casi); in calo le malattie professionali in Agricoltura che passa da 176 a 137 casi; in calo anche quelle Per conto dello Stato da 10 a 3 casi.

La riduzione si ripercuote positivamente anche sui dati per luogo di nascita e genere.

Le denunce dei lavoratori Italiani passano da 902 a 871 casi; quelli dei lavoratori U.E. (esclusa Italia) da 27 a 19; quelli Extra Unione Europea aumentano da 35 a39.

Denunce di malattie professionali per Provincia

1°Bimestre 2018 1°Bimestre 2018 Delta in v.a.
Ancona

163

193

+30

Ascoli Piceno

188

95

-93

Fermo

127

146

+19

Macerata

285

281

-4

Pesaro Urbino

201

214

+13

Totale

964

929

-35

Denunce di malattie professionali per i principali settori ICD-10 denunciato. Marche.

Tumori (C00-D48) riduzione da 11 a 5;

Malattie del sistema nervoso (G00-G99) da 177 a 156;

Malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide (H60-H95) da 48 a 41;

Malattie del sistema respiratorio (J00-J99) da 16 a 13;

Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (M00-M99) da 563 a 512; Non Determinato da 145 a 192.

Il commento:

I dati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetto all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.

Sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati almeno per un trimestre.

Evidenti in ogni caso, in questo primo bimestre, la crescita di 261 denunce, ciò è sconfortante, così l’incremento della mortalità rispetto al 2018.

Sono numeri nudi e crudi che ci parlano della quotidiana sofferenza di chi lavora. Statistiche che, in trasparenza, ci parlano di persone rimaste mutilate, ustionate, invalide per colpa del lavoro, ci parlano anche di nuove drammatiche morti.

Occorre agire con convinzione congiuntamente tra organizzazioni sindacali, parti datoriali e istituzioni.

È necessario che nelle imprese si affermi un’effettiva responsabilità sociale e ambientale, relazioni industriali partecipative e una contrattazione aziendale finalizzata anche al miglioramento continuo della sicurezza e degli ambienti di lavoro.

Va contrattata e costruita con i delegati sindacali e i Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS) una ‘filiera della sicurezza’ partendo dalle aziende più grandi e che coinvolga fornitori, appaltatoti e subappaltatori, affinché vengano certificate procedure, formazione e diffusione delle informazioni di base.

È importante accrescere la cultura e le competenze dei RLS e RLST per la prevenzione, l’emersione e la tutela delle malattie professionali specie nel settore edile, agricolo e dell’agroindustria, sanitario e ospedaliero, con la diffusione delle buone prassi per la promozione della sicurezza sul lavoro.

Il mondo del lavoro subisce modifiche constanti e di conseguenza gli RLS devono sviluppare le competenze che la “moderna prevenzione” richiede.

Infine vorrei ricordare come il Governo abbia tagliato alle imprese il 30% il premio Inail.

Hanno affermato che è una riduzione del costo del lavoro e che questo non avrebbe inciso sui lavoratori assicurati.

La realtà è ché nel maxi emendamento (legge di bilancio 2019) non c’è solo il taglio al premio Inail, ma anche una riduzione degli indennizzi alle vittime del lavoro.

Anche la Corte di Cassazione è convinta che la legge di bilancio 2019 taglierà i risarcimenti dovuti alle vittime degli infortuni sul lavoro.

Dal 1 Gennaio 2019, si limitano, per legge, il diritto dei familiari delle vittime d’infortuni sul lavoro di avere somme ulteriori a quelle Inail (da “danno biologico”).

Se una persona avesse una polizza d’infortunio e lo indennizzano per un infortunio, l’Inail ne terrà conto e indennizzerà in modo ridotto.

Questa scelta è gravissima!!!!

Se prima era già difficile accedere alla rendita Inail per i genitori, i cui figli, che sono morti sul lavoro, contribuivano al proprio mantenimento, adesso è praticamente impossibile (c. 653-undecies, lettera h).

Inoltre, aver ridotto in modo consistente le entrate Inail (premio Inail) di 410 milioni di euro nel 2019, 525 milioni nel 2020 e 600 nel 2021 (c. 653-sexies) potrebbe portare ad un rischio per l’Inail che opera con i premi pagati dalle aziende.

Infine, con il comma 653-septies (della ricordata legge di bilancio 2019), sono ridotte le risorse finanziarie dedicate ai progetti per la sicurezza sul lavoro e alla prevenzione, (110 milioni nel 2019, 100 milioni nel 2020 e altri 100 milioni nel 2021 e ancora 50 milioni nel 2020 e altri 50 milioni nel 2021 (sconto prevenzione).

Il messaggio che si lancia alla sicurezza sul lavoro è assolutamente negativo. E’ uno scandalo, una vera vergogna.

Quello alla salute e alla sicurezza è un diritto primario e insopprimibile. Un diritto che deve entrare nella coscienza civile, nazionale e territoriale di tutti.

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