San Benedetto del Tronto – Per chi ci abita a Sben, sa che esiste e che in qualche caso, sempre tra i sambesi, ci si fanno degli eventi. Di che tipo lo immaginano, lo presumono o forse ne hanno presenziato uno o due.
Per i turisti estivi lo dobbiamo solo alla loro curiosità se si avventurano nello spazio, magari attratti dalla lodoliana coppia rossoblù, o di sera, come moscerini, dalle luci che si accendono per obbligo e qualcuna in più per necessità dei tavoli all’aperto.
“Ah, c’è una presentazione”, “Senti? c’è della musica stasera”, “Guarda, offrono da bere”. Entrarci? “C’è scritto ‘tirare’, si vedono dei quadri appesi. Che facciamo, entriamo?”
Gli artisti hanno bisogno di visibilità e forse per il prestigio o per il meritevole luogo pensano che esporre in Palazzina serva al curriculum. Uno spazio ben custodito, pareti sufficienti per una personale o anche collettiva, spazio pubblico gratuito e una riga in più da aggiungere sulla propria biografia è sempre utile per il prossimo depliant. Temo, ahimè, che per il ritorno dell’operazione lo sapranno solo dopo averla frequentata. Se l’artista coltivava delle aspettative di qualsiasi tipo, la spunta è certamente negativa. Spero di sbagliarmi, ma questa è la mia impressione. La Palazzina Azzurra si è spenta, quasi nascosta tra i ferri, la vegetazione e le tende bianche che perennemente tese danno una costante impressione di lavori o allestimento in corso; di restauro o preparazione delle urne per la prossima ‘tornata elettorale’. Eppure una custode, accompagnata da un simpatico eterno fanciullo, c’è ed è lì che aspetta pazientemente il prossimo avventore per porgergli educatamente il benvenuto.
Mi dicono che una bacheca esterna c’è: un fuori-formato 110×80, appena sufficiente per una locandina e avvisi d’obbligo; che il sito comunale ha una pagina dedicata: aggiornata a giugno 2017 https://www.comunesbt.it/
Ah, che ‘i soldi non ci sono’! Un’inutile, forse pretestuosa, precisazione.
Non avanzo suggerimenti o idee. Se le vogliono, se le cerchino… i nostri cari amministratori, dirigenti e impiegati. Sono pagati per questo, anche se non le trovano. Questa città meriterebbe un brainstorming di cervelli attivi.
PS: Fino al 7 maggio c’è la mostra personale di Alessandro Casetti: diverse cose si fanno apprezzare per tema e forma.
Francesco Del Zompo – 1° maggio 2019 http://www.letteraturamagazine.org/2019/05/la-palazzina-spenta.html