I pozzi della discordia, Benigni: “La petizione non si ferma!”

I pozzi della discordia, Benigni: “La petizione non si ferma!”
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Domenica 19 maggio in P.za Salvo d’Acquisto (rotonda di Porto d’Ascoli) dalle 10 alle 19, e davanti alla Chiesa Cristo Re dalle 10 alle 12,30, i cittadini potranno recarsi per sottoscrivere la petizione.

San Benedetto del Tronto – Una petizione popolare che ha fatto il suo esordio il 1^ maggio scorso con oltre 800 firme, arrivate poi a superare le mille unità nei giorni successivi mediante la collaborazione di diversi esercizi commerciali.
La raccolta firme è riuscita e perché dal forte connotato civico e perché sono davvero tanti i cittadini sambenedettesi che da anni stanno pagando questo disagio sociale ed economico.
La raccolta firme nasce dalla necessità di dare voce ai cittadini e nello stesso tempo di sensibilizzare gli organi preposti, poiché l’acqua che esce dai nostri rubinetti non invoglia di certo ad essere ingerita.
Finora le risposte ottenute sono state inconsistenti e tese a minimizzare.Ci hanno risposto che basta “far scorrere l’acqua” come se questo possa migliorarne il sapore e l’odore, invitando pubblicamente i cittadini a “sprecare” una risorsa primaria qual’è l’acqua, e a pagarla per la terza volta dopo aver pagato il CIIP per lavarsi e le bottiglie di minerale per l’uso alimentare.
Ci hanno anche detto che staremmo insinuando e generando dubbi, che staremmo contestando le analisi, che siamo visionari, che abbiamo tutti le autoclavi sporche ed altro ancora.
No. Non è così.
Fin dal primo giorno abbiamo sempre e in ogni luogo ribadito come un refrain, che a prescindere dalla potabilità sanitaria, i cittadini sambenedettesi non vogliono più bere un acqua che è sgradevole nel sapore e nell’odore. Punto.
Non c’è autoclave che tenga così come non abbiamo bisogno dei laboratori analisi… basta il gusto e l’olfatto per capirlo!
Il problema è reale, e siamo preoccupati perché vista l’imminenza della stagione estiva, cresce il timore che il problema possa estendersi a tutta la città.
Si sa che l’emergenza ha il carattere della temporaneità, che non può durare per tre anni ed è oramai chiaro a tutti che non può pagarla solo una parte del territorio.
Siccome i cittadini sanbenedettesi non si sentono figli di un Dio minore lanciamo una proposta-provocazione al nostro Sindaco e a tutti gli Enti coinvolti.
Nel mentre si cercano nuove fonti alternative di acqua sorgiva, annuncino ad esempio che dalla prossima settimana l’acqua di pozzo verrà dirottata a rotazione nei vari comuni del territorio Piceno e non sempre e soltanto a San Benedetto.
Sarebbe di giá un bel segnale per dimostrare che sono attenti rispetto a disagi della cittadinanza.
Il segretario Circolo P.Gregori
Claudio Benigni

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