A proposito di AMICIZIA
Durante un suo intervento a sostegno di una lista civica, pare che il sindaco, uscente, Guido Castelli, riferendosi al sottoscritto, mi abbia appellato l’”amico Piero”.
Non me ne voglia, quindi, che sia pure sulla base di un sentito dire, mi rivolgo ora alla sua persona appellandolo “amico Guido”. Credo però che abbiamo concetti ben diversi sul senso e sul significato di amicizia ma del resto viviamo in periodi storici particolari dove il senso e il significato di valori, anche profondi come l’amicizia, assumono dimensioni di banale quotidianità.
Comunque, partecipando a quell’incontro, Castelli avrebbe detto che si rammaricava per aver fatto, io, scelte sbagliate, dividendo il centrodestra a favore così del centrosinistra.
Devo dedurre che la sua memoria accusa dei vuoti e quindi mi permetta, amico Guido, di riempirli.
L’occhiolino al centrosinistra non l’ho mai strizzato a differenza di chi, per assicurarsi la prima elezione, inviò truppe cammellate (di destra) a votare nelle primarie del PD per far sì che venisse eletto un candidato a lui più favorevole scena ripetuta al secondo mandato!!
E sarei io, invece, a favorire il centrosinistra. L’avrei favorito al punto tale che nelle mie liste non c’è un solo candidato riconducibile alla sinistra a differenza delle liste del suo delfino dove di ex esponenti riconducibili alla sinistra e non solo ve ne sono diversi…
Ma Piero, l’amico Piero, in realtà è sempre stato un problema in questi dieci anni. L’unico che non si è mai genuflesso all’altare del dono di Siena agli ascolani. Non sono mai stato considerato una risorsa, né da Presidente della Provincia (quella stessa Provincia che dopo decenni di incontrastato dominio strappai alla sinistra) nè da consigliere regionale e da vicepresidente del Consiglio Regionale.
Un problema, amicale, ma pur sempre un problema. Così, un caso? una coincidenza? Ecco le difficoltà (per usare un eufemismo) in occasione delle elezioni regionali quando ampi settore del centrodestra direttamente riconducili all’ “amico Guido”, mi fecero mancare il loro apporto o come, in occasione delle più recenti elezioni politiche ai piani alti di Forza Italia venne recapitata una lettera altamente denigratoria nei miei confronti. La ricorda “amico Guido”? Se vuole le rinfresco la memoria e siccome quella lettera la conservo ancora posso sempre fargliene una copia.
Eppure, nel 2009, all’ “amico Guido” diedi una prova, concreta, di lealtà. Una merce rara, oggi, in politica. In quell’anno, la mia sfiducia passò anche dal “SI” alla candidatura a Sindaco di Castelli. Ma mantenni la parola e sapete come andò a finire.
Ma, del resto, l’antico adagio dice “dai parenti mi salvi Dio che dagli amici ci penso io” e io ho sempre diffidato di chi ha usato e usa il colore di una fede politica per raggiungere traguardi politici a danno di altri.
Dalla mia, però, ho la coerenza . Sono e sono sempre stato un leale sostenitore di Forza Italia e del presidente Berlusconi. Non ho mai strizzato l’occhio a tutti partiti che siedono in Parlamento a seconda dei venti. Non ho mai definito Silvio Berlusconi un “brontosauro” ormai prossimo alla casa di riposo, e le mie scelte sono coerenti.
Lo sono sempre state. Anche ora che da azzurro sostengo la candidatura del vice presidente nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani a differenza degli altri “azzurri”, come l’”amico Guido”, che lo osteggiano facendo votare un candidato di Fratelli d’Italia.
Ah! A proposito di Antonio Tajani. Nella sua recente visita ad Ascoli (a proposito perché l’”amico Guido” non c’era? Il sindaco forzista di Ascoli non era presente ad un incontro con il vicepresidente del suo partito? Mah!) Antonio Tajani ebbe a dire che le impuntature di taluni esponenti ascolani avrebbero affossato la candidatura unica del centrodestra di Piero Celani alla carica di sindaco. Chissà chi si sarà “impuntato”.
Ma poi, tra un mese io sarò sicuramente ancora in Forza Italia e l’”amico Guido” dove veleggerà?
L’amicizia, avv. Castelli, è basata sui valori e i veri amici sono quelli, come disse Oscar Wilde, che ti pugnalano di fronte.
A proposito di Laboratori Politici
Mi dispiace per l’on. Meloni ma le campagne fatte a suon di slogan di solito non pagano.
Capisco che il segretario di Fratelli d’Italia sostenga il suo candidato ma non venga a dirci che Ascoli è un laboratorio per nuove maggioranze con FdI e Lega insieme e Forza Italia fuori perché stride con quanto sta facendo indipendentemente il suo pupillo mettendo il simbolo di Forza Italia sui suoi manifesti pur non essendo sostenuto dagli azzurri.
Suvvia! Se ne faccia una ragione! Ad Ascoli i candidati del centrodestra sono due ed il mio è un raggruppamento di centrodestra moderato, liberale e civico con l’azzurro di Forza Italia nel cuore.
L’altro è solo il delfino di Castelli, non certamente il suo. Lo stesso Castelli, vorrei ricordarle, che non ha saputo dare stabilità al CentroDestra ascolano in questi anni. L’amministrazione di centrodestra nasce nel giugno del 1999 con Castelli ancora militante di AN. Vede, on. Meloni, il centrodestra è nato con Forza Italia, grazie a Forza Italia che sdoganò il vecchio MSI prima e AN poi, quella stessa Alleanza Nazionale che altrimenti sarebbe rimasta a Fiuggi per la cura delle acque.
Portammo noi di Forza Italia il centrodestra ad Ascoli e lo lasciammo in eredità a Castelli perché ne facesse buon uso. Ma ci siamo sbagliati.
Il laboratorio politico ora lo stiamo facendo noi non certamente lei e il suo candidato sindaco. Lo facciamo noi con ben quattro liste direttamente riconducibili a Forza Italia e che, a titolo di cronaca, fanno votare alle Europee il candidato azzurro: Antonio Tajani a differenza di due liste, dalla sua parte, che rivendicano l’originalità della denominazione Forza Italia ma fanno votare, guarda caso, insieme al sindaco uscente, un candidato di Fratelli d’Italia.
Poi c’è chi tiene a cuore gli interessi propri e la carriera agli interessi e alla carriera della città. Ma questo è un problema di sensibilità politica. C’è chi l’ha e chi no.
C’è anche chi, nelle stanze delle segreterie nazionali ha fatto le bizze, messo il broncio e puntato i piedi non perché venisse scelto un candidato di Fratelli d’Italia, ma perché non venisse scelto qualcun altro. E questo non è laboratorio politico; questa è bassa politica, questa è macelleria politica.
Non siamo certo noi ad avere strizzato l’occhio (e fatto accordi) alla sinistra o ai 5 Stelle e non siamo certo noi che in questi ultimi dieci anni hanno sempre flirtato con la sinistra. Ha mai dato una occhiata alle liste che sostengono il suo candidato?
Infine, mi consenta un ultimo appunto. Senza l’Europa l’Italia vivrebbe giorni davvero difficili. Senza Europa non andremmo da nessuna parte. Il vero obiettivo è correggere le storture di una Europa spesso miope ma senza la quale potremmo dire addio ai tanti benefici che ne abbiamo avuto.