La realizzazione è stata possibile attraverso l’interazione di partner aziendali, enti pubblici, associazioni culturali e diversi docenti universitari, grazie a un connubio di competenze e linguaggi diversi.
Macerata – Il rilancio e la valorizzazione di un territorio possono passare anche attraverso videogiochi e smartphone. Lo dimostra la cordata di imprese, enti pubblici, associazioni culturali e docenti universitari che, sotto il coordinamento dell’Università di Macerata e dello spin off PlayMarche srl, ha lanciato l’app “PlayMarche 2.0”: uno strumento divertente ed efficace per apprendere contenuti su quindici personaggi – da Alberico Gentili a Padre Matteo Ricci, dal dinosauro Petrone a Romolo Murri – e quindici luoghi di interesse culturale della provincia attraverso quiz, video e foto, ricostruzioni 3D. Un gioco accattivante, realizzato con un linguaggio adatto anche ai più piccoli, che utilizza le tecnologie digitali per spingere alla conoscenza del reale, promuovendo il turismo nelle zone interessate.
“E’ il frutto di un lavoro di sistema, che dà l’idea di ciò che siamo: un ateneo non autoreferenziale, una quotidianità in movimento verso il futuro” ha commentato il rettore Francesco Adornato durante la presentazione del progetto realizzato nell’ambito del Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche.
L’app è nata dal connubio tra competenze e linguaggi diversi. Personaggi e animazioni sono firmati Rainbow, una delle principali realtà di riferimento a livello internazionale per produzioni televisive e cinematografiche come le Winx. “Restiamo un’azienda radicata nelle Marche – ha sottolineato il presidente Iginio Straffi -. Noi ci siamo e ci saremo sempre, soprattutto ora che c’è bisogno di far rinascere la nostra regione, in particolare l’entroterra. Quando si usano tecnologia, idee e creatività, si ottengono risultati. Noi le sfide le vinciamo”. Sulla stessa linea Martino Martellini, responsabile della comunicazione: “Abbiamo dimostrato che possiamo lavorare insieme e portare a termine un progetto”.
La redazione dello storyboard è stata curata dalla casa editrice Eli. “Avevamo contenuti di grande qualità da comunicare, ma erano come una top model con il pigiama della nonna. Noi abbiamo cercato di realizzare una sceneggiatura avventurosa”, ha spiegato Diego Mecenero.
La programmazione è stata affidata al team di aziende composto da PlayMarche srl, Ett Spa, GeoInformatiX, Abaco, NetCubo Informatica, Radio Linea. Sono intervenute nello sviluppo dell’applicazione e delle realizzazioni 3D anche Digi-tales e Med Innovation, due delle impresi aderenti al Digital Innovation Hub Marke di Confartigianato Macerata.
Oltre a Unimc, gli enti e i comuni aderenti sono stati la Regione Marche che ha finanziato in parte il progetto, il Polo Museale dell’Università di Camerino, la Fondazione Marche Cinema Multimedia, il Centro Studi Alberico Gentili, il Centro Studi Romolo Murri, l’Accademia di Belle Arti, l’Accademia Georgica di Treia, i Comuni di Appignano, Loro Piceno, Treia, Gualdo, Macerata, Pievebovigliana, Serrapetrona, Serravalle di Chienti, Urbisaglia, San Severino, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Porto Recanati.
“I progetti che puntano a valorizzare il patrimonio culturale, economico e sociale del territorio – ha ribadito il coordinatore Roberto Perna – devono basarsi su un’approfondita conoscenza di quelle caratteristiche che lo rendono unico ed inconfondibile, soprattutto in un’epoca di globalizzazione nella quale anche l’uso delle nuove tecnologie rischia di farci porre l’attenzione più sui mezzi che sui contenuti.
“Lo scopo del gioco – ha spiegato Michele Spagnuolo, amministratore delegato di Play Marche – era promuovere brand culturali e icone del nostro territorio attraverso nuovi linguaggi di comunicazione. Ci auguriamo di poter replicare il progetto per altri enti, amministrazioni e aziende”.
Sono intervenuti anche il vicesindaco di Macerata Stefania Monteverde, la sindaco di Serrapetrona Silvia Pinzi, Marco Rossi della Rainbow. Presenti anche il sindaco di Gualdo Giovanni Zavaglini, il responsabile del Dih Marke di Confartigianato Giuseppe Ripano e altri rappresentanti dei partner del progetto.