Riceviamo e pubblichiamo
San Benedetto del Tronto – Pronto soccorso in affanno nella Regione Marche. Approcci e percorsi gestionali diversi, da pronto soccorso a pronto soccorso, non forniscono una assistenza dove i cittadini vengono trattati alla stessa maniera. A volte si aggiungono cattive scelte programmatiche e strategiche che generano la mancata attrazione di professionisti medici e del comparto nei pronto soccorso. Ciò che lamentano gli operatori del settore e che oggettivamente si riscontra sono: una mancata attenzione sulle condizioni di lavoro, sicurezza carente, organici sottostimati rispetto ai flussi ed ai carichi di lavoro; formazione difficoltosa; rispetto; turni di lavoro sempre più pesanti. Tutto ciò produce lavoro usurante, grande stress, nascita di patologie cardiopolmonari e burnout.
Mentre da una parte si dovrebbe prevedere maggiore recupero allo stress di lavoro causato dai picchi di urgenze, affrontate a volte ai limiti della gestione umana, soprattutto nei periodi estivi, dall’altra assistiamo all’indifferenza regionale rispetto al problema.
Pronto soccorso ormai convertiti in reparti appoggio rispetto alle destinazioni specialistiche, che ogni paziente dovrebbe esigere e raggiungere subito dopo la necessaria stabilizzazione clinica.
Invece no. Carenza di posti letto, aumento di rischio clinico in pronto soccorso, cattive gestioni, non possono che favorire la grande fuga del personale dai pronto soccorso. La soluzione verso l’inserimento di neo laureati o di medici già in pensione rappresenta il fallimento dei modelli gestionali dei pronto soccorso, sempre più distanti dalla prevenzione territoriale e da una vera cultura del modello lavorativo in pronto soccorso.
In sanità non esiste una priorità assoluta nella assistenza da erogare ma, per alcuni settori, ci sono dei limiti negativi che non possono essere superati. Non si possono coprire turni di lavoro solo per dire abbiamo riempito le caselle. Dobbiamo far in modo che nei pronto soccorso ci sia il personale più esperto, più preparato, più motivato, che insegni alle nuove generazioni. Non ci può essere una sostituzione quasi totale, dalla sera alla mattina, di personale. Ci rivolgiamo alla Regione, ai responsabili della sanità regionale, che si attivino per far fronte a questioni che sono di interesse generale
Ugl Sanita